Dopo una dura giornata di lavoro, il tuo collega ti porge un cioccolatino. Tu, che sei a dieta, non puoi fare a meno di lottare. Sai che è ricco di calorie e ora non hai fame. Hai appena mangiato un bel pezzo di cioccolato ieri, ma non si dice che mangiare dolci può alleviare lo stress? Non sarebbe poi così esagerato concedersi un'altra volta questo lusso, vero? Per coloro che hanno sperimentato simili conflitti tra desideri interiori ed esteriori, i risultati di una ricerca della Flinders University in Australia, recentemente pubblicata su Appetite, potrebbero rivelarsi utili. Secondo la teoria dell'intrusione elaborata, gli scienziati ritengono che il manifestarsi del desiderio possa essere suddiviso in due fasi: prima come intrusione dell'oggetto desiderato, e poi come elaborazione dell'immagine mentale. I risultati sperimentali dimostrano che la defusione cognitiva e l'immaginazione guidata possono ridurre significativamente il desiderio di cioccolato nei soggetti. Gli autori affermano che la dissociazione cognitiva è mirata a colpire la prima fase del desiderio, quando cominciano a manifestarsi pensieri sul cioccolato, mentre l'immaginazione guidata è mirata alla seconda fase del desiderio, quando i soggetti iniziano a immaginare che aspetto, sapore e odore abbia il cioccolato. Lo studio è stato pubblicato in Appetite, Volume 113, Pagine 63-70 Questo articolo è tratto da ELSEVIER Global Pharmaceutical News |
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